venerdì 4 aprile 2014

2...

è questo quello che voglio. è questo a cui aspiro...non ce la farò mai! sono più propensa a mollare tutto. e quello che è meglio è che nessuno mi aiuta. è perchè non sanno. nessuno sa quello che passo, i binge, i pianti, i tagli e tutto ciò che ci va dietro. quello che mi serve è equilibrio.
neanche i bagni gelidi funzionano, litri di tea, diete, immagini. un sacco di tentativi andati a vuoto ogni volta, come si fa a rimanere felici. ho imparato a mentire alle persone ma non a me stessa. per quanto mi sforzi dico sempre che non ho mangiato tanto, che anche se mangio questo non mangerò altro, che farò digiuno o che questa sera non mangerò. 
non l'ho mai fatto. continuo ad alzarmi con l'idea di iniziare una dieta, arrivo a scuola mi sfondo di caffè e poi dico ok stop. arrivo a casa mangio il pranzo che mi preparano e poi altri, molti, infiniti extra. mi sento in colpa e vado in bagno poi non contenta dico ma si una mela cosa vuoi che sia?! non una ma ben 3 mele, uno yogurt, dei biscotti. poi c'è la cena che mi riprometto di non magiare ma mangio comunque e non contenta se arriva N. ci sono pure pop-corn, arachidi o patatine.
odio questa vita. non riesco a smettere, potrei farlo ma il cibo è diventato una droga, qualcosa su cui sfogarmi, su cui affogare la solitudine di stare sempre a casa da sola, di non avere amici, di dovermi inventare una vita normale.

so tutti i rischi di mia e di ana. ormai non riesco a pensare ad altro: ricerco diete, thinspo, tips, ecc...posso definirmi la classica persona che predica predica bene ma razzola male, anzi molto male. ma porto comunque tutti i fottuti segni delle mie decisioni. ho provato a scrivere tutto quello che mangio ma mento anche su quello, ho provato tutte le pillole possibili senza risultati. 
qui, ora come ora l'unica soluzione sembra quella di chiedere aiuto: ai miei? agli "amici"? a la psicologa?....non sono quel tipo di persona. si, forse mi arrendo per poco ma non voglio suscitare la pietà di nessuno. una cosa che non sopporto è passare per la malata, la debole perchè adesso non sono malata. non sono ancora arrivata al MIO concetto di malattia, che sicuramente molti non condivideranno, non voglio essere ricordata come la grassa malata; voglio essere guardata, giudicata se serve, presa di mira come la ragazza troppo magra, anoressica, fragile. 
come la ragazza che ha deciso di lasciarsi andare.

=Yaki=

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