ciao ragazzi...lo so. sono presa il ritardo con gli aggiornamenti ma sinceramente non c'è molto da dire. sono andata al cinema, domani ho compito di letteratura e mi sono pesata. Ho pianto. Mi sono ricordata di quando la bilancia segnava 55 e continuava a scendere. Ho pianto di rabbia. La rabbia di non aver fatto tutto il possibile. Forse era questo che mi mancava, piangere. Ho deciso di appendere delle mie foto in camera e quando i miei non ci sono anche in cucina così da ricordarmi il mio obbiettivo.
Cerco di farmi forza e dirmi che si può rimediare.
Ho capito che casa mia è l'ambiente di tutto il disastro. Ho cominciato a ingrassare da piccola quando mia mamma mi lasciava a casa da sola e per sentirmi meno sola mangiavo. Poi 2 anni fa è rimasta senza lavoro per un anno ed essendo sempre a casa non potevo mangiare ogni cosa. Pian piano la voglia di mangiare è diminuita. Ma da quando lei ha ripreso a lavorare (che è un bene) sento sempre il bisogno di avere qualcosa sotto i denti.
Questa non è fame. Il cibo ha la doppia faccia. Prima pensi che ti possa consolare e poi ti fa solo sentire in colpa. E più guardo il mio corpo e più penso ha quante colpe devo espiare per raggiungere il paradiso.
La mattina mi sveglio e non mangio niente fino a pranzo, mi dico che oggi è cominciata bene e non mi abbufferò. Torno e casa, entro, e subito sento un vuoto che compenso con il cibo; è come se mi mancasse sempre qualcosa. Colmare quel vuoto senza l'aiuto del cibo. Domani ci provo seriamente, ormai sono mesi che mi ripropongo di non mangiare quando i miei non mi vedono. Ma é proprio in quei momenti che mi prende una voglia inarrestabile.
Un'altra cosa che ho capito è che se non so quello che c'è in frigo non mi prende la voglia. Quindi quando andrò a fare la spesa con i miei mi fermerò al reparto libri e uscirò quando avranno finito. Non devo vedere quello che comprano. Non voglio neanche saperlo.
Come ultima cosa grazie a tutti voi per il sostegno, la fiducia e i consigli.
Un bacio...
=Yaki=
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